Le prime traduzioni di Una vita e di Senilità
Come testimoniano i carteggi conservati nel Fondo Eredi Svevo del Museo sveviano di Trieste, a partire dalla fine degli anni Venti, Livia Veneziani (e in seguito Letizia Svevo Fonda Savio) si impegna per far circolare l'opera di Svevo anche nel contesto internazionale.
Se sono la Coscienza di Zeno e qualche racconto (Vino generoso, Una burla riuscita, La madre, La novella del buon vecchio e della bella fanciulla) a ricevere maggior attenzione da parte dell'editoria all'estero, anche a livello cronologico, non mancano i tentativi di far tradurre gli altri due romanzi dello scrittore e in particolare Senilità, la cui traduzione precede, in alcune nazioni, quella del più celebre romanzo di Svevo.
Una vita
Sono gli anni Sessanta a vedere le prime traduzioni di Una vita: a partire da Jedno życie, la traduzione polacca, del 1960, per passare alla traduzione tedesca (Ein Leben, 1962) e a quella inglese (A life, 1963). Bisognerà invece aspettare il 1991 per avere una traduzione in Francia, lo stato che per primo aveva accolto, nella seconda metà degli anni Venti, le traduzioni sveviane.
Senilità
Tradotto in Francia (1930), in Inghilterra e negli Stati Uniti (1932) a ridosso dell'edizione della Coscienza, Senilità gode di una fortuna maggiore rispetto al primo romanzo sveviano. Addirittura in Croazia, allora Jugoslavia (1935), in Svezia (1955), in Ungheria (1965) e in Israele (1969) la traduzione viene pubblicata prima di quella del romanzo di Zeno. Anche in questo caso sono gli anni Cinquanta-Sessanta a consacrare la fortuna dell'opera, che vede, nel giro di pochi anni e oltre alle traduzioni già menzionate, un'edizione argentina (la Ultima llama, 1954), tedesca (Ein Mann vir alte, 1960), spagnola (Senilidad, 1964), olandese (Een Man wordt ouder, 1967).
*Si riproducono solo alcune delle copertine dei primi due romanzi sveviani conservate nel Museo sveviano di Trieste.